Ikaria è prendere posizione.
Anarchica e fuori dal coro delle destinazioni turistiche più scontate, Ikaria è un’idea più che un’isola, un concetto. Non è nessun’altra isola eppure le racchiude tutte, distanziandole per intensità.
Ikaria ha una sua testa, e un suo cuore rosso, che parte dal passato e vola dritto ad Omonia edExarchia, dove cova il fuoco antagonista dell’Atene giovane e ribelle.
Spirito contrario proprio come me, anche se la sinistra è solo un gioco e inganno per distrarci dalla vera battaglia ossia combattere la macchina della crescita, che si fagocita fino a stritolarci. Qui sta il gioco vero, da vincere in famiglia e mantenendo saldi i capisaldi della propria identità. Comico che sotto la menzogna del “progresso”, i globalisti perseguano la distruzione degli stili di vita tradizionali servendosi delle ingenuità di chi ci vuole tutti uguali, come se fosse possibile, come se fosse auspicabile.
DENTITÀ INSCALFIBILE E UNA SCOMMESSA VINTA
Scrivo di politica perché un luogo come questo non può essere neutro. Ikaria è la dimostrazione che lo spirito e la personalità di un luogo sono peculiari, unici.
La prima volta che ho visto Ikaria, ricordo, ero a Patmos. Seduto sulle mura di Chora, confuso nell’ora fluida del tramonto, la distinguevo per prima tra le isole in lontananza. Cercavo una strategia per sopravvivere al peso di incanalare la vita, di darle la forma giusta.
L’isola di Icaro sembrava la soluzione perfetta, allora: il posto di colui che non ha avuto paura di volare, e pazienza se lo ha pagato a caro prezzo. È passato del tempo da quella sera, una scommessa è stata vinta, abbiamo volato anche noi nel nostro piccolo. Grecia Mia è ancora qui che cresce anno dopo anno e Ikaria, dopo essere stata aspettata, desiderata e inseguita, infine, raggiunta.
UN PÒ DI STORIA NON GUASTA
Immediatamente in aeroporto, con il piede fuori dalla porta degli arrivi, si capisce quando un posto è speciale. Nessun taxi, nessun bus. Sano, vecchio autostop. Dove nascono amicizie inaspettate e silenzi pieni di imbarazzo.
Tutto è speciale, qui, anche la storia. Addirittura, Ikaria si è proclamata uno stato libero ed indipendente, negli anni delle guerre balcaniche (1912). Testa dura, questi ikarioti. Gli sono serviti cinque mesi per tornare ad essere greci, anche se lo sono da sempre.
Negli anni ’70 Ikaria è stata luogo di confino per un sacco di oppositori del regime, la maggioranza dei quali ha deciso di rimanere. Così ti spieghi le insegne del KKE, il partito comunista greco di vecchio stampo, quello “forte con il popolo” come recitava la sua propaganda alle ultime elezioni, quelle di Tsipras trionfatore.
E poi c’è la storia della secessione. Correva l’anno 2012 e gli isolani, in piena crisi greca, volevano addirittura indire un referendum per chiedere l’annessione all’Austria!
Ok, basta adesso. Questa isola non sarà mica solo politica, no? Figuriamoci, e per fortuna.
IKARIA E IL MITO DELLA LONGEVITÀ
Ikaria è oggi sopratutto un luogo lento. Il bradipo delle isole greche. Un’isola che si sveglia tardi e che pretende tu rimanga a letto il più possibile, che se ne frega del tempo che passa e sa che non diventerà più ricca di quello che è. Tanto la vita è fatta per dormire e coltivare e chiacchierare… Εd è meglio se la allunghiamo il più possibile. A questo proposito, c’è stato molto chiacchiericcio intorno ad Ikaria e ad un fatto molto particolare che la riguarda: questo è il regno dei centenari! Ci sono fior di articoli in rete, sui vari giornali internazionali. con titoloni del tipo “L’isola dove la gente si dimentica di morire” oppure “‘L’isola della lunga vita“. Tutto merito di un libro, chiamato le “Zone Blu”, che raccoglie e identifica 5 piccole aree nel mondo dove l’età media della popolazione è decisamente superiore a quella media dell’Occidente. Tra l’altro ci siamo anche noi italiani, con la nostra Sardegna. Per i curiosi, le altre sono Okinawa in Giappone, una penisola in Costa Rica e una cittadina della California. Gli articoli citati, seppure in inglese sono molto interessanti, e tirando velocemente le somme, arriviamo a questa conclusione, che si riassume nelle poche parole di un “ikariano” 97enne: “aria buona, il miglior clima del mondo, e le persone più amichevoli che ho mai incontrato“.
DICONO CHE NON CI SIA MOVIDA… DICONO
D’estate, Ikaria è il luogo perfetto per fare fiesta: questa è la vera party-island della gioventù greca, e sono pochi gli italiani a saperlo. Dimostrazione è che gli altri siti che spuntano fuori su Google cercando info su Ikaria ci dicono che “non è un’isola da movida”: ma quando mai! Certo qui non si troveranno discoteche e super club tipo Amnesia Ibiza (per quelli ci sono le nostre 5 isole greche per il divertimento) ma a Ikaria si fa tardi, tardissimo!
Protagonista sarà sempre la musica greca, nella versione nissiotika (ossia “delle isole“). Un mix di violini e ritornelli ipnotici, con feste che assomigliano alle nostre sagre, che cominciano a notte tarda e finiscono a giorno inoltrato. Basta dare un’occhiata al video qui sotto, preso durante la notte più calda, quella di Ferragosto. Ikaria balla.
SPIAGGE ESOTICHE E NATURA A TINTE FORTI
L’aria e l’atmosfera che si respirano a Ikaria, una volta fuori dalle sagre estive, sono di una dolce tranquillità, meditativa, serena. Senza dubbio anche grazie alle coste verdeggianti, ad un terreno tenace, fertile, che produce prodotti genuini e saporiti. C’è tanta vita rurale da scoprire andando in giro per l’isola – scopri qui i prezzi del nostro noleggio auto ad Ikaria – e questo la rende il paradiso per chi ama alternare lunghe giornate di esplorazione in paesaggi mai monotoni a spiagge – qui la nostra pagina – di assoluta classe e bellezza. Se solo sapessi… Non andresti a Milos o Koufonissi!
Interessante poi questo fatto: è un luogo diviso in due. Le due coste, nord e sud, sono due entità distinte, quasi fossero due isole differenti. Da una parte c’è il sud, c’è Agios Kirykos, il paese principale con il suo amabile tran tran. Poi c’è Evdilos, la costa nord, quella dei turisti e delle spiagge di sabbia, dei villaggi di Raches e Vrakades dove il tempo sembra essersi fermato. In mezzo solo montagne e silenzio. Rotto solo dal vento e dal ruggire del mare, laggiù in fondo, confine impercettibile.
LE TERME DI IKARIA: UNA SPA NELL’EGEO
Sono una marea le attività che si possono fare ad Ikaria, alcune standard, altre inconsuete. Tra quelle più strane e curiose, l’esperienza da provare è senza dubbio quella di fare un salto alle terme.Abbondanti sorgenti terapeutiche sull’isola sono sfruttate dai locali sin dalla notte dei tempi. Già prima di Cristo, infatti, la località di Therma è stato un centro noto in tutta la Grecia per l’idroterapia, come evidenziato da numerosi riferimenti nei testi storici e dalla presenza di resti archeologici di antiche terme e datate all’età romana. Therma si trova nella zona di Agios Kirykos, nella parte sud per intenderci, a circa 4km dal centro e dal porto dove attraccano tutti i traghetti. È un piccolo paesino turistico, piacevole e organizzato con una selezione di hotel e piccole pensioni (a proposito, a questa pagina potrete prenotare dove dormire ad Ikaria), ristoranti e tre stabilimenti divertenti perché double face: un pò balneari, un pò termali.
CI SI PUÒ ARRIVARE DA TANTISSIME ALTRE ISOLE!
Come raggiungere quindi l’isola della lunga vita e della forte identità? Non è per niente difficile, Ikaria ha pure un piccolo aeroporto. Altrimenti va bene passare da Mykonos, Atene, e per i più avventurosi, Kos. Ne abbiamo parlato nel dettaglio nella nostra sezione su come arrivare ad Ikaria.Tra l’altro leggetela, perché sarebbe stupido venire sino qui e non approfittare per visitare anchele misteriose, piratesche, isole Fourni, giusto al di la del mare.
source: https://greciamia.it/pages/ikaria